27 marzo 2011

The Columbus Effect

Doveva essere ormai già mezzanotte. Le stradine aguzze di Kitaj Gorod brulicavano di persone che inciampavano, imprecavano, limonavano, bevevano, fumavano, e branchi di taxi bianchi più o meno ufficiali e Lada cigolanti poco raccomandabili attendevano con il motore acceso fuori dai principali locali, in attesa di flussi d'uomini presi dall'ansia angosciante di rendere degna quella serata e autoconvincersi così di sentirsi vivi e tornarsene nel letto soli come vermi o con qualche pezzo di carne calda raccattato a qualche angolo della strada: l'aria era satura di smog pestilenziale, gioia di vivere e nera disperazione, ed io respiravo a pieni polmoni, ed a ogni respiro ringiovanivo di quarant'anni.
Tagliamo dentro per un vialotto oscuro, attratti da una masnada di figuri vestiti con colori sgargianti, e per puro caso ci ritroviamo proprio di fronte al Propaganda: di fronte ai soliti scimmioni d'ordinanza che come Caronti moderni decidevano chi fosse degno di portare i flaccidi culi all'interno del locale, si stendeva un lungo serpentone di folla, così lungo che avrebbe fatto desistere dalla voglia di entrare Arthur Fonzarelli: ma cosa è qualche minuto di coda per noi, garibaldini esteti del nuovo secolo? Ci incolonniamo pii e silenziosi, placidi come le pecorelle bianche di Gesù Cristo.





Procediamo lungo la fila ad un andatura da funerale di stato, preso da un raptus di noia accendo di malavoglia una sigaretta e mi sporgo un attimo a guardare davanti, sollevandomi a stento sulle punte:
<< Ma... hai notato che ci sono praticamente solo uomini in fila? E poi, come cazzo sono vestiti? Sembrano usciti da un video dei Village People >> Faccio al Maestroni che mi era di fianco.
<< Se ci sono tanti uomini in fila, significa che ci sono tante fiche dentro: quando i branchi di acciughe si spostano, i pescatori fanno a botte per prendere il posto in prima fila. La Natura applica continuamente gli stessi schemi, l'ho sentito ieri su Discovery Channel, caro Claudio. >> Replica lui, serio come un frate cappuccino.
<< Ma che acciughe vuoi che peschino con questi canottoni e queste pettinature alla Diego Della Palma? >>
<< Ah, ma Claudio, dovresti saperlo ormai che i russi sono pazzi, no? Sarà qualche festa alternativa o non so che cazzo, meglio così, con le nostre scamiciate l'effetto Cristoforo Colombo, garantito. Perché mi guardi così? Non ti ho mai parlato dell'effetto Cristoforo Colombo? Ah no, cazzo, ovvio che no, l'ho formulato giusto l'altra sera, ti interessa? E' una storia un po' lunga e sai che io racconto un po' col culo, la vuoi sentire? >>
<< Ci mancherebbe altro. >>
<< Sai, stavo guardando non so che siti e mi si è aperta una di quelle troiate dove puoi selezionarti una puttana per altezza, peso, taglia di reggiseno, special skills, vicinanza alla metro tal dei tali e cose del genere e insomma, ci perdo un po' di tempo, mi guardo un po' di foto, e mi sale un po' di foia, mi dico: “affanculo,che male c'è?” e vado sulla categoria Ebony... ci si annoia a star sempre in mezzo a queste bionde del cavolo, non trovi? Sai che non sono un grande amante del mercato del sesso, ma dove la trovavo una nera così, rapidamente, giusto per togliermi lo sfizio? Mica la trovavo al bar di sotto. Che ne pensi? Non guardarmi così, dì qualcosa stronzo. >>
<< Quello della puttana è il mestiere più nobile del mondo, più dell'eremita buddista, del pescatore di salmone e del mandriano di pecore, perché non è facile vendere amore in questo mondo pieno d'odio. Se fosse per me, io le canonizzerei tutte all'istante e le metterei a capo di ogni governo e di ogni religione, ed il mondo sarebbe un mondo incredibilmente migliore e più sano e paradossalmente, anche più moralmente corretto. Le puttane sono le sante del nostro tempo, amico mio. Ma va' avanti, ti ascolto, è questo l'effetto Cristoforo Colombo, tu che vai con una nera? >>
<< No, cazzo, non correre. Quella poveraccia in realtà non c'entra quasi nulla, o meglio, c'entra, ma indirettamente... Insomma, niente, la chiamo, ci accordiamo sul prezzo, ed in trenta minuti me la trovo sotto casa... solo che mi era già passata. >>
<< Cosa ti era già passata? >>
<< La voglia di farmi una nera, cristo santo, mi conosci... ma cosa ci potevo fare? Non potevo certo cacciarla via così, senza darle una lira, ho un cuore anch'io in fondo, e poi che ne sai che cristo succede in questo postaccio, meglio non avere casini con certa gente... niente, entra in camera, vuole che la pago in anticipo, tiro fuori non ricordo manco più quanti rubli, li mette nella borsetta e si spoglia, in un secondo è completamente nuda: era proprio una gran bella montagna di carne... una pantera... ah, è banale descrivere una nera come una pantera, vero, grande scrittore? >>
<< Un po'. In quei casi io consiglio sempre di mettere qualche aggettivo a caso, che so, dì “una voluminosa panterona del Borneo”, o qualche altra regione sperduta, in effetti anche il Borneo è piuttosto inflazionato... comunque chi cazzo se ne fotte, vai avanti, non sono mica la Grena >>
<< Buona questa, non sono mica la Grena. Insomma, con tutto quel ben di dio di fronte a me, era tornato a prudermi il bischero, lo ammetto. Pareva proprio bella sugosa e non aspettavo altro che mi rampasse sopra... macché oh. Ci crederesti? Questa non era una di quelle puttane ubbidienti o una di quelle capre ubriache da Tema Bar, questa prima voleva che fossi io a scaldarla un po', mi segui? Mi piaceva questa novità, mi piacciono le donne di personalità: ho ingoiato due mentine che tengo sempre sul tavolino per il vecchio “effetto-Alaska”, ed ho preso di buona lena a scriverle il caro alfabeto dei sordomuti e ad analizzarle un po' i pistoni interni... amico mio, dovevi proprio vederla! Ah, ma che spettacolo! Era tanto nera fuori quanto rosa dentro, pareva uno di quei porcellini dei cartoni animati, perdio, ero così su di giri che non so come abbia fatto a non scoppiare a ridere, così, con il testone in mezzo alle sue gambe! L'ultima volta che ero stato così felice doveva essere la prima volta che miei mi portarono a Gardaland. Era in quel momento, credo, che mi è venuto in mente Cristoforo Colombo... mi sentivo un esploratore, sì, proprio un esploratore: anzi, ero Cristoforo Colombo, ci mancava solo che mi mettessi a parlar spagnolo.. era spagnolo, no? O forse era solo partito dalla Spagna, che cristo ne so... Pensa all'effetto che deve aver avuto lo sbarco degli europei su quelle povere fiche pellerossa... ne devono essere state mortalmente attratte, almeno agli inizi, credo. Siamo sempre attratti da ciò che è lontano da noi, e solo col tempo scopriamo che ciò che tanto ci attraeva inizialmente non è altro una variazione di tono di una stessa nota, tutto qua... e stavo andando anche oltre, sai? Stavo rifondando l'intera storia dello sbarco europeo in America. Pensavo che può anche darsi che la penetrazione - scusa, termine sbagliato - europea sia stata facilitata dal fatto che queste indiane non desideravano altro che farsi montare da quei bastardi d'invasori, tutto qua, altro che guerre, pestilenze, e tutto quell'altro mare di stronzate che siamo costretti a subirci da bimbi, solo perché ci vogliono tenere nascosto il più a lungo possibile il mistero del sesso... che ne pensi, ti piace?
<< Mi piace molto. Senza dubbio morire scopando è una morte assai più gloriosa che morire a causa di un raffreddore, come dicono tutti quei noiosi libri di storia.
<< Esatto, sono pienamente d'accordo. E vedrai, l'effetto Cristoforo Colombo succederà anche qui: le alternativelle che ci stanno aspettando dentro il locale sono le nuove troie pellerossa, e noi, noi indovina un po' chi siamo? >>
<< Noi siamo un branco di coglioni e tu sei sbronzo. Ma quanto cazzo manca per entrare? E comunque, com'è finita con questa pantera? Le hai controllato pure se avesse delle carie sui denti? >>
<< Le ho detto di rivestirsi e di andarsene, senza neppure calarglielo. Come potevo? Avevo un tale fuoco spirituale dentro che temevo che se l'avessi tamponata ne avrei perso la metà. Sai come sono le donne. Ti divorano l'anima, se sono davvero donne. >>
Non ci avevamo fatto caso che davanti a noi stavano due affascinanti creature. Una di loro, la bionda di destra, si voltò di colpo, come fulminata, e dal niente esclamò:
<< Siete turchi, vero? >>

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